Imprenditori e lavoratori dell'indotto
di Ilva, Eni e Cementir si sono ritrovati questa mattina davanti
al piazzale del porto mercantile, aderendo all'iniziativa di
Confindustria Taranto, per una manifestazione che intende
richiamare l'attenzione sull'emergenza che investe il sistema
economico e produttivo della città. Gli operai, in tuta da
lavoro, hanno mostrato i cartelli con le scritte: 'Indotto Ilva
risorse esaurite', 'No alla desertificazione industriale', 'Oggi
manifestiamo domani chiudiamo', 'Una città che non produce è una
città che muore', 'No alla città dei no', 'Tempa rossa + lavoro
+ sviluppo per il porto'. I mezzi pesanti e leggeri si sono
concentrati nel piazzale antistante l'ingresso C dello
stabilimento Ilva per poi snodarsi lungo la statale 7 sino ad
arrivare al punto di stazionamento del porto. I lavoratori
dell'indotto del Siderurgico hanno raggiunto la 'portineria
imprese' e poi sono stati condotti in autobus al punto del
raduno. Gli imprenditori, i dipendenti dell'indotto Eni e
dell'Arsenale e gli altri partecipanti si sono presentati
direttamente davanti all'entrata del porto mercantile per unirsi
agli altri manifestanti. La manifestazione, chiamata 'Industria
ultima fermata', prevede un corteo verso la sede della
prefettura, dove una delegazione consegnerà al prefetto, Umberto
Guidato, un manifesto indirizzato al governo. Tra le
problematiche evidenziate dal presidente di Confindustria
taranto, Enzo Cesareo, ci sono la crisi dell'Ilva, che si
ripercuote sulle imprese dell'indotto e dell'appalto per i
ritardi nei pagamenti; il mancato sviluppo del porto e il
rischio di chiusura e ridimensionamento degli stabilimenti Eni e
Cementir.
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