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Berlino: Ferrara, la 'Siberia' non è il mio incubo

Berlino: Ferrara, la 'Siberia' non è il mio incubo

In concorso il film tra realtà e sogno con Willem Dafoe

BERLINO, 24 febbraio 2020, 18:37

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un vero e proprio incubo targato 'Siberia' quello proposto da Abel Ferrara al Festival di Berlino e in concorso per l'Italia visto che la produzione è al 70% italiana (Vivo Film con Rai Cinema, Maze Pictures e Piano). Il protagonista è Clint (Willem Dafoe), un uomo che come un eremita si è ritirato in una baracca isolata tra i ghiacci delle montagne. Ma nonostante questo Clint non è affatto solo, tormentato, com'è, dai suoi molti demoni di oggi e da quelli che vengono dal passato. Così nella sua piccola casa di legno arrivano dal passato una donna incinta, la sua ex moglie, che su consiglio dell'anziana madre mostra ventre e seno nudo a Clint che si prostra davanti a questa apparizione come fosse un altare. Non va affatto meglio a Clint quando va in spedizione con la sua slitta tirata da cani husky.
    "Ho scritto il film assieme a Chris Zois, che è anche uno psichiatra, e se devo essere sincero non mi importa tanto dei personaggi né della storia, quanto dell'esperienza tra esseri umani che faremo insieme. Anche se non dovessimo finire il film, quell'esperienza sarà stata importante", così Ferrara che a Berlino spiega poi come la sua Siberia non sia affatto il suo incubo, né il suo inferno, casomai qualcosa che riguarda i sogni. "Un terzo della nostra vita la viviamo nel sogno e la stessa realtà non è poi molto diversa da quella". Il film sarà distribuito in Italia da Nexo.
   

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