Quarant'anni su un ring, anche se
da 'Pugili fragili', e con un avversario "che quel ring lo
cambia ogni istante". Piero Pelù, in questi quattro decenni, ha
pubblicato, da solo o con i suoi "amatissimi" Litfiba, venti
album e l'ultimo, "Pugili Fragili" (Sony) è una 'summa' dei
generi che ha frequentato in tutto questo tempo in cui si è
divertito parecchio, "perché se non ti diverti più è meglio
andare a zappare l'orto", spiega in conferenza stampa.
Tra le dieci tracce del disco, che da domani sarà disponibile
in cd, vinile e sulle piattaforme digitali, trovano spazio rock,
cantautorato, blues, metal, grunge, gospel ed elettronica.
Quest'ultima instillata con una sapiente mediazione tra le
roventi chitarre rock di Pelù e l'elettronica di Luca
Chiaravalli che ha insieme all'artista fiorentino ha arrangiato
e prodotto l'album. "Io ho un retaggio da trio rock alla Stooges
- sintetizza il front man dei Litfiba -, lui andava in direzione
ostinata e contraria. Poi siamo andati nella stessa direzione".
"Dicono sempre che il rock è morto, poi ti ritrovi a Sanremo
a scippare una signora della borsa", racconta divertito
sull'avventura nella Città dei fiori.
In 'Pugili fragili' non vi è solo la volontà di rinnovare la
propria cifra musicale ("non riuscirei mai a fare un disco
uguale a un altro"): il rocker rafforza anche il suo impegno
civile. Aggiunge, infatti, alla sua nota attenzione
ambientalista - in 'Picnic all'inferno' compaiono anche brani,
autorizzati, degli interventi di Greta Thunberg - altri,
impegnativi argomenti da affrontare: le infanzie negate, la
violenza sulle donne, la paura del diverso.
Al disco, oltre alla Thunberg, collaborano Francesco Sarcina
de 'Le Vibrazioni', Andrea Appino, degli 'Zen Circus' e Davide
Simonetta. Con Appino, Piero Pelù canta 'Fossi foco', ispirata a
Cecco Angiolieri "il primo poeta punk della storia".
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