Procede a gonfie vele, ma si
profila vana la raccolta fondi online - benedetta due giorni fa
dal premier britannico Boris Johnson in persona - per pagare i
costi della riapertura del celebre Big Ben di Londra, al momento
in restauro, e consentire di farlo suonare a festa allo scoccare
della formalizzazione della Brexit: esattamente alle 23 ora
locale del 31 gennaio prossimo.
Una commissione parlamentare ha infatti detto no
all'iniziativa, e Downing Street ha apparentemente chinato il
capo, nonostante le proteste del deputato Tory Mark Francois:
esponente euroscettico oltranzista e fra i promotori del
progetto, secondo cui in 48 ore i sostenitori della causa
avevano già inviato 80.000 sterline in micro donazioni e il
denaro stava continuando ad "affluire senza sosta".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA