"Volevo fare un film con i miei
amici" dice Martin Scorsese e in questa frase c'è tutta la
"malinconia" che pervade The Irishman. Il regista è alla Festa
di Roma per presentare il film tanto atteso (4-6 novembre in
sala, dal 27 novembre su Netflix) e con una lavorazione di anni,
lunga, complicata e appassionante per tutta la tecnologia
sperimentale che c'è dietro. "Senza gli effetti digitali
sviluppati dalla Industrial Light & Magic avrei dovuto avere un
cast alternativo per far interpretare i ruoli in gioventù,
invece ci tenevo a fare tutto con loro".
Il regista 76enne non parla mai di film 'testamento' ma certo
The Irishman non è solo 'il nuovo film di Scorsese' perché nel
raccontare la storia vera del sicario Frank Sheeran, legato alla
mafia italiana e irlandese, dal primo dopoguerra agli anni 2000,
c'è una saga criminale che incrocia la politica dall'assassinio
Kennedy alla Baia dei Porci, che arriva ad un punto finale, come
un'epoca che si chiude ed è tempo di riflettere in modo maturo
sulla vita.
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