Lindsey Graham, presidente
della commissione giustizia del Senato e uno dei più stretti
alleati di Donald Trump, ha scritto una lettera al premier
italiano Giuseppe Conte, a quello britannico Boris Johnson e
all'australiano Scott Morrison chiedendo che continuino "a
cooperare con l'attorney general William Barr" nell'inchiesta
sulle origini del Russiagate. "Uno dei doveri dell'attorney
general è supervisionare l'indagine in corso" e i suoi incontri
nei tre Paesi sono "ben dentro i confini della sua normale
attività", ha osservato. Una iniziativa, spiega Graham, che ha
preso dopo che in un articolo del 30 settembre il New York Times
ha accusato Barr di "usare la diplomazia ad alto livello per
avanzare gli interessi politici personali del presidente". Nella
missiva il senatore ricorda che "Australia, Italia e Regno Unito
si scambiano abitualmente tra loro informazioni delle forze
dell'ordine per fornire assistenza nel corso delle indagini".
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