Non ci sarà una perizia per
approfondire gli esami istologici sulle ferite inferte a Pamela
Mastropietro, la 18enne romana uccisa e fatta a pezzi a Macerata
il 30 gennaio 2018. Lo ha deciso la Corte d'Assise di Macerata
nel processo a carico di Innocent Oseghale, 30enne pusher
nigeriano accusato di omicidio, stupro, vilipendio e distruzione
di cadavere. La difesa chiedeva di approfondire la circostanza
se le coltellate fossero state inferte o meno a cuore battente.
Per i giudici, le consulenze in atti sono esaurienti. In base
agli accertamenti dei propri consulenti, la Procura, affiancata
dalle parte civili, sostiene che Pamela venne uccisa da due
coltellate al fegato inferte quando ancora era viva. La difesa,
basandosi su verifiche dei propri esperti, afferma che la
ragazza sarebbe stata stroncata da una overdose di eroina e poi
fatta a pezzi da Oseghale. L'8 maggio previsti la requisitoria
della Procura e gli interventi delle parti civili; il 15 maggio
arringhe difensive; 29 maggio repliche e sentenza.
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