"Ama la gente e faglielo capire", sono
diventate quasi uno slogan le parole scelte dal grande Robert
Capa per indicare la rotta a chi si avvicinava alla leggendaria
agenzia fotografica Magnum. Inge Morath prese sul serio questo
comandamento. Preparava per mesi con cura minuziosa i suoi
reportage in giro per il mondo, del luogo prescelto imparava la
storia, la cultura, perfino la lingua proprio per creare una
sintonia ancora più profonda con le persone che incontrava sul
suo cammino. Tutto questo in anni in cui ad occupare la scena
della fotografia erano quasi esclusivamente uomini. Lei entrò
nel 1949 a far parte del gruppo di fuoriclasse della Magnum,
prima come redattrice per passare alle foto nel 1953. Treviso la
omaggia ora con la prima grande retrospettiva italiana - "Inge
Morath: la vita, la fotografia", curata da Brigitte Bluml
Kaindl, Kurt Kaindl e Marco Minuz - dal 1 marzo al 9 giugno alla
Casa dei Carraresi: 170 foto che ne raccontano viaggi, storie,
incontri, i ritratti celebri.
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