L'ex ambasciatore nordcoreano Jo Song
Gil "non aveva alcun motivo politico" per disertare. E sua
figlia "odiava i genitori perché la lasciavano a casa da sola" e
voleva "tornare a Pyongyang dai nonni", dove è ora e "sta bene"
anche se sottoposta "a cure". Lo spiega il successore di Jo
all'ambasciata in Italia, Kim Chon, in una lettera al presidente
dell'unione interparlamentare Italia-Nord Corea Osvaldo Napoli,
respingendo la tesi del "rapimento" rilanciata dalla Corea del
Sud. per "ostacolare i nostri rapporti con l'Italia".
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