Dopo otto mesi di agonia è morto in
ospedale a Padova, dove si trovava ricoverato in rianimazione,
Marian Bratu, operaio di 43 anni, uno dei cinque operai
investiti il 13 maggio da una bomba di calore sprigionatasi a
causa di un incidente alle Acciaierie Venete. Quella domenica
mattina una siviera carica di acciaio incandescente si rovesciò
a terra provocando una bomba di calore che investì i cinque
operai. Bratu, che riportò ustioni sul 90% del corpo, venne
immediatamente ricoverato in ospedale e dopo le cure nel reparto
Grandi Ustioni era stato portato in rianimazione. L'operaio
romeno è la seconda vittima di quell'incidente, il 6 giugno
scorso morì anche Sergiu Todita, 39enne moldavo, anche lui
ucciso dalla bomba di calore mortale. Altri tre operai portano
ancora i segni di quel disastro. Sette le persone indagate per
l'incidente sul lavoro, tra queste i vertici di Acciaierie,
quelli della ditta costruttrice, la Danieli di Udine, e della
ditta Hyama Tech, subappaltatrice di Acciaierie.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA