"Federico Zini pedinava mia sorella,
che tutte le volte che si allontanava da lui andava sempre nel
luogo di lavoro, la aspettava alla stazione di Prato dove lei
scendeva quando tornava da lavoro o sotto casa in piena notte.
Una cosa che accadeva quasi quotidianamente". Lo sostiene Elisa
Amato, sorella di Elena Amato uccisa dall'ex fidanzato Federico
Zini, che poi si è tolto la vita. "E' stato più volte chiesto a
mia sorella - ha aggiunto - di fare una denuncia di stalking,
cosa che lei per amore anche nei confronti di questo ragazzo,
perché gli voleva bene e non lo voleva far soffrire, non ha mai
voluto fare". "C'erano le avvisaglie, c'erano tutte, mia sorella
ne era consapevole anche se forse non abbastanza". Proseguono
intanto le indagini della procura di Pisa che domani conferirà
l'incarico per l'autopsia. Accertamenti dei carabinieri anche
sulla pistola con cui Zini avrebbe sparato almeno quattro colpi
contro la ex fidanzata.
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