L'ulteriore stretta sul capitale
bancario approvata dai ministri europei all'Ecofin "fa ridere,
si affronta il problema alla rovescia. Anziché permettere alle
banche di partecipare alla ripresa dando credito alle imprese,
si spingono le banche a non dare prestiti".
Così l'economista Jean-Paul Fitoussi commenta l'inasprimento
delle regole sul capitale bancario deciso a Bruxelles, con
l'astensione delle sole Italia e Grecia, su cui dovrà
pronunciarsi il consiglio Ue di giugno. Fitoussi nota in
particolare la divergenza con le politiche degli Usa, che hanno
appena deciso di alleggerire i vincoli normativi per il sistema
bancario nazionale.
Il professore alla Luiss e a Sciences-Po a Parigi, parlando
con l'ANSA, ritiene che gli istituti di credito italiani "stiano
molto meglio di qualche anno fa, ma hanno ancora fragilità". E
dunque è inevitabile che l'instabilità finanziaria innescata
dalla crisi politica in Italia stia colpendo in particolare le
banche: "quando si teme una recessione, è normale".
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