"Sono quegli attori per i quali non
ci importa della qualità del film, la trama o il regista, noi ci
precipiteremo sempre in sala con la stessa eccitazione per
osservarli, ammirare i più piccoli dettagli dei loro volti,
scrutare la minima mimica ancora sconosciuta sullo schermo".
Inizia così l'articolo del magazine francese Les Inrockuptibles
che unisce Toni Servillo e Isabelle Huppert nelle definizione di
attori 'mostri' (sacri, di bravura, ndr) in occasione
dell'uscita oltralpe di due libri loro dedicati. Su Isabelle
Huppert 'Vivre ne nous regarde pas' di Murielle Joudet (edito da
Capricci) e sull'attore italiano, che con il doppio film di
Paolo Sorrentino su Silvio Berlusconi riempie le sale nel nostro
Paese (Loro 1 è 3 milioni e 800 mila euro di incassi, Loro 2 a
un milione e 200 mila) 'Toni Servillo, le nouveau monstre' di
Hélène Frappat (ed. Séguier).
Dell'attore italiano si mette in rilievo il genio con cui
personifica nei suoi ruoli l'archetipo e le metamorfosi "di
tutte le forme di potere".
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