Donna Malin da New York e Jim e
Errin Essert da Phoenix, Arizona, sono alcuni degli oltre cento
donatori, provenienti da 12 Paesi diversi e legati dalla
passione per Michelangelo e per Firenze, che si sono mobilitati
per il restauro della tomba monumentale e della pala dell'altare
Buonarroti, entrambe opere di Giorgio Vasari. 'In the name of
Michelangelo', il progetto di fundraising dell'Opera di Santa
Croce, ha dunque raggiunto il suo obiettivo, culturale e civile
prima che economico. Un gruppo di sostenitori, provenienti da
Usa e Italia, si sono ritrovati oggi a Firenze in occasione
della conclusione della prima fase dell'intervento, quello di
accurata ripulitura dell'imponente complesso con le eleganti
sculture in marmo di Carrara che ritraggono Michelangelo e le
tre arti (sculture, architettura e pittura), custodi della tomba
dell'artista. L'intervento è stato soprattutto finalizzato alla
rimozione degli strati incoerenti di sporco che si erano formati
dopo l'ultimo restauro avvenuto 18 anni fa.
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