Quando l'operazione militare
'Ramoscello d'ulivo' sarà conclusa, la Turchia non resterà ad
Afrin, ma lascerà il controllo dell'enclave curdo-siriana ai
suoi "veri padroni" perché "non siamo occupanti". Così il
vicepremier e portavoce del governo di Ankara, Bekir Bozdag,
all'indomani dell'ingresso nel centro di Afrin dei militari
turchi e delle milizie siriane loro alleate. Secondo Bozdag, la
città dovrà essere ora bonificata da mine e altri esplosivi
lasciati dalle milizie curde dell'Ypg, di cui è già stata
recuperata "la maggior parte" delle armi abbandonate nella zona,
che sarebbero state ottenute principalmente dagli americani per
la lotta all'Isis.
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