Non c'è prova che i soldi versati
dai pazienti italiani che volevano praticare la cura Stamina in
Georgia siano finiti a Davide Vannoni. E' quanto sottolinea il
tribunale del riesame, a Torino, in una sentenza emessa
nell'ambito del procedimento in cui il padre della metodica è
indagato per associazione per delinquere. I giudici hanno
confermato il 'no' alla richiesta della procura di mettere sotto
sequestro fino a 178 mila euro.
Vannoni era stato arrestato dai carabinieri del Nas
nell'aprile del 2017 con l'accusa di avere ripreso l'attività in
Georgia. Nelle scorse settimane la procura ha notificato due
avvisi di conclusione delle indagini a lui e ad altri quattro
indagati.
Il denaro è stato versato in una società georgiana costituita
da Vannoni ma secondo i giudici non è dimostrato che sia
confluito nei suoi conti.
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