Secca la replica del cancelliere
dello Scacchiere, Philip Hammond, che si trova oggi proprio a
Bruxelles e che al pari del ministro della Sanità, Jeremy Hunt,
non risulta essere stato neppure consultato sull'idea dei 5
miliardi all'anno in più (100 milioni a settimana): "Il signor
Johnson è ministro degli Esteri", è la risposta di Hammond, il
quale sostiene d'aver già stanziato 6 miliardi extra per la
Sanità nell'ultima finanziaria, seppur spalmati nei prossimi
anni e contesta comunque l'intromissione del collega sulla
materia. Alla fine a Theresa May tocca ancora una volta fare da
paciere, ammettendo il tema al dibattito del consiglio, ma non
senza rimbeccare attraverso un portavoce Boris: ammonito a
discutere preventivamente e "in privato" le sue proposte.
Il Labour accusa intanto l'euroscettico Johnson d'ipocrisia e
di mentire sulle cifre che la Brexit dovrebbe liberare in favore
della sanità, ridotta alla canna del gas da anni di politiche di
austerità dei governi Tory. Mentre l'ex sottosegretaria Anna
Soubry, esponente dei ribelli conservatori anti-Brexit, incalza
direttamente la premier: che - twitta - "avrebbe dovuto silurare
già da tempo Boris per la sua slealtà e incompetenza".
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