"La parola 'prova' è quella
che mi ha tradito. Ho fatto confusione: non volevo parlare di
'prove', quanto di 'evidenze'. C'è molta gente abusata che non
può avere prove, non le ha. Magari le ha, ma sente vergogna e
soffre in silenzio". Così papa Francesco, durante il volo da
Lima, ha risposto ai giornalisti sulle polemiche nate dalle sue
dichiarazioni sul caso di Juan Barros, vescovo di Osorno (Cile)
allievo dell'abusatore seriale Fernando Karadima. "Devo chiedere
scusa - ha detto - perché la parola 'prova' ha ferito: ha ferito
tanti abusati". Il Papa è tornato a Roma, come previsto alle
14.15 e prima di andare in Vaticano ha fatto tappa a Santa Maria
Maggiore.
"Sul vescovo Barros ho fatto una sola dichiarazione, a
Iquique. In Cile ho denunciato gli abusi con molta forza,
davanti al governo, nel discorso ai sacerdoti, ho detto cosa
penso più profondamente sull'argomento. Sento di dover andare
avanti con la tolleranza zero", ha sottolineato il Papa.
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