Ha "carattere discriminatorio" la
condotta dell'Inps "consistente nell'aver introdotto requisiti
non previsti dalla legge del 2016 per poter beneficiare del
cosiddetto 'premio alla nascita'" come il permesso di soggiorno
di lungo periodo. Il premio va quindi esteso "a tutte le future
madri" straniere "regolarmente presenti in Italia che ne
facciano domanda". Lo ha deciso il giudice del Tribunale civile
di Milano accogliendo il ricorso di APN - Avvocati per niente
Onlus, A.S.G.I. Associazioni Studi Giuridici sull'Immigrazione e
Fondazione Guido Piccini per i Diritti dell'Uomo Onlus.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA