(ANSA) - ROMA, 20 NOV -"Salvare il San Juan, ancora, si
può". Alla Marina militare italiana seguono da molto vicino la
vicenda del sottomarino argentino disperso al largo della
Patagonia con 44 persone a bordo. Un capitano di fregata occupa
una posizione-chiave nell'Ismerlo, l'organismo internazionale
con sede a Northwood, in Gran Bretagna, che si sta occupando del
coordinamento internazionale dei soccorsi. E la stessa Marina ha
messo a disposizione un team di specialisti pronti ad
intervenire sul posto, se necessario e richiesto.
"E' una corsa contro il tempo, ma la speranza non deve
morire", dice il capitano di vascello Decio Trinca,
del Reparto sommergibili dello Stato maggiore della Marina.
"Esistono mezzi tecnologicamente avanzati che, condotti da
personale estremamente preparato e addestrato a fronteggiare
questo tipo di eventi, consentono di svolgere le ricerche e
prestare soccorso al sottomarino e al suo equipaggio". Riguardo
alle condizioni meteo e del mare, poi, "queste sono difficili,
sì, ma non proibitive".
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