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Papa: Dio non è controllore di biglietti

Papa: Dio non è controllore di biglietti

"Indifferenza peccato grande, poveri nostro passaporto Cielo"

CITTA' DEL VATICANO, 19 novembre 2017, 13:11

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Non fare nulla di male non basta, perché Dio non è un controllore in cerca di biglietti non timbrati". Lo ha detto il Papa nell'omelia della messa nella basilica vaticana per la Prima Giornata Mondiale dei Poveri.
    L'omissione è "il grande peccato nei confronti dei poveri. Qui assume un nome preciso: indifferenza". "E' dire: 'Non mi riguarda, non è affar mio, è colpa della società'. È girarsi dall'altra parte quando il fratello è nel bisogno, è cambiare canale appena una questione seria ci infastidisce, è anche sdegnarsi di fronte al male senza far nulla. Dio, però, non ci chiederà se avremo avuto giusto sdegno, ma se avremo fatto del bene". E invece i poveri sono "il nostro passaporto per il paradiso". "Non cerchiamo allora il superfluo per noi ma il bene per gli altri" perché occorre "il coraggio di amare non a parole ma coi fatti". In basilica erano presenti 7mila poveri. Per 1500 di loro pranzo con il Papa nell'Aula Paolo VI. Gli altri sono ospitati in istituti ed enti caritativi di Roma.
   

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