Un iscritto al M5s, Riccardo Di
Martiis, anche a nome di altri 20 iscritti, ha impugnato le
"primarie" che hanno indicato Luigi Di Maio candidato premier
del M5s. L'impugnazione, per violazione delle regole del Non
Statuto e del principio di uguaglianza tra associati, è stata
depositata dall'avvocato Lorenzo Borrè presso il Tribunale di
Roma.
Per il ricorrente la consultazione per la scelta del
candidato premier violerebbe le regole che "non consentono di
candidare persone soggette ad indagine" mentre Di Maio risulta
querelato dall'ex candidata Marika Cassimatis. Inoltre
l'introduzione del principio della candidabilità dei soli
portavoce previsto per la consultazione avrebbe inciso sulla
libertà di candidatura degli associati al M5s introducendo il
filtro di "una carica extrassociativa che viola il principio di
uguaglianza tra soci". La consultazione, infine, solleverebbe
anche una questione sulle esclusioni degli espulsi dal M5s ma
reintegrati e, su cui pende un giudizio di merito del Tribunale.
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