Verdi, Prokofiev e Respighi e nel
mezzo applausi interminabili e standing ovation. L'Orchestra
dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma ci ha messo
poco a rompere il ghiaccio a New York nel suo primo tour
americano in quasi mezzo secolo e, partite le prime note della
sinfonia dell'Aida, l'ensemble guidato dal maestro Antonio
Pappano si è sentito a casa.
Il pubblico della Carnegie Hall, dove si sono svolti i primi
due concerti del 'ritorno' prima delle tappe di Boston e
Washington, è stato stregato dal terzo concerto per piano di
Prokofiev e dall'entrata in scena della pianista Martha
Argerich, con cui Pappano ha concesso anche un bis a quattro
mani. Finale ancora italiano con Ottorino Respighi e una parte
dei poemi sinfonici dedicati a Roma, 'Fontane di Roma' e i 'Pini
di Roma' della 'Trilogia Romana', la sua opera più famosa e
composta proprio per la Santa Cecilia. Gran finale con due fuori
programma, il 'Valzer Triste' di Jean Sibelius e l'ouverture del
'Guglielmo Tell' di Rossini.
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