Dalla rivisitazione dei 'Coniugi
Arnolfini' o della 'Fornarina' ai celebri nudi e alle nature
morte, la produzione di Fernando Botero è al centro di una
grande mostra allestita fino al 25 febbraio a Verona, negli
spazi di Amo-Palazzo Forti, e intitolata semplicemente 'Botero'.
Esposte oltre 50 opere, in grado di sintetizzare il lungo
percorso creativo del maestro colombiano, che quest'anno ha
festeggiato con una serie di rassegne il suo ottantacinquesimo
compleanno e il mezzo secolo di carriera.
I corpi smisurati, le atmosfere fiabesche e fantastiche
dell'America Latina, l'esuberanza delle forme e dei colori,
l'ironia e la nostalgia: la pittura di Botero non sta dentro un
genere, pur esprimendosi attraverso la figurazione, ma ne
inventa uno proprio e autonomo. Proprio attorno ad esso il
maestro, nel tempo, ha saputo sviluppare e far crescere una
poetica capace di abbracciare e trasformare qualunque
suggestione, dalle tradizioni, antiche e moderne, del Sud
America agli influssi dell'arte classica europea.
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