Si registra una
maggiore diffusione ed intensità delle violazioni della libertà
religiosa. È il dato generale messo nero su bianco nel rapporto
annuale prodotto dalla Commissione per la libertà religiosa del
Dipartimento di Stato americano. Segnalate le nazioni dove
avvengono le vessazioni più gravi, tra cui Birmania, Repubblica
Centrafricana, Cina, Eritrea, Iran, Nigeria, Corea del Nord,
Pakistan, Russia, Arabia Saudita, Sudan, Syria, Tajikistan,
Turkmenistan, Uzbekistan e Vietnam. In seconda fascia gli Stati
dove persistono violazioni ma si registrano miglioramenti, come
Cuba, Egitto, Iraq e Afghanistan. Alla presentazione del testo,
ieri, il segretario di Stato americano Rex Tillerson ha puntato
il dito contro le condizioni in alcuni Paesi alleati degli Stati
Uniti, in particolare Bahrein e Arabia Saudita, oltre alla
Turchia. Immediate le reazioni: per il governo cinese, che ha
protestato ufficialmente, la relazione "ignora i fatti"; per
l'Iran il rapporto è "di parte".
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