"Un piccolo film per scuotere e non
per commuovere. E' facile versare lacrime, ma c'è un momento in
cui dici basta e vuoi che le cose cambino per davvero". Gianni
Amelio è andato ad Amatrice un anno dopo il terremoto che in un
paese così piccolo si è portato via 300 persone, sapendo che
filmare le macerie delle case crollate e le persone
traumatizzate significa emozionare, facilmente. "Ma non si può
sempre piangere", dice all'ANSA Amelio che a Venezia porterà
come evento speciale un cortometraggio prodotto da BartlebyFilm
con Rai Cinema, "e proprio su questo mi sono trovato d'accordo
con i produttori: un film non solo per ricordare, ma per
testimoniare che bisogna agire".
Il film s'intitola Casa d'altri e non per caso: "E' un titolo
leggermente inquietante: la macchina da presa va in una casa che
forse non è stata costruita apposta per entrarci, ci si
intrufola in luoghi in cui il pudore dovrebbe essere d'obbligo e
si entra rispettando fino in fondo quelli che ti aprono la
porta", sottolinea.
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