Donald Trump e' "un Woody Allen
che non fa ridere": cosi' Peggy Noonan, la ex speechwriter di
Ronald Reagan, nella sua rubrica sul Wall Street Journal. Il
bersaglio della colmo sono i micromessaggi del presidente su
Twitter: "La meta' mostrano estrema debolezza. Sono piccoli
gridolini imploranti, usualmente emessi subito dopo l'alba". In
questo modo il capo della Casa Bianca "quasi quotidianamente
compromette se stesso ignorando le norme e le forme tradizionali
della mascolinità' americana", scrive la Noonan.
Nei suoi tweet, "Trump non e' forte e in self-control, non e'
'cool' e duro, ne' sobrio e determinato: e' piagnucoloso,
lamentoso e auto-commiserante". Il suo stile "e' quello di Woody
Allen", i cui personaggi "non riescono a smettere di parlare
delle loro emozioni, dei loro risentimenti, dei loro bisogni".
Con una differenza: "Woody era un comico. Faceva ridere. Non
metteva avanti un nuovo paradigma di mascolinità. Trump oggi e'
un Woody Allen che non fa ridere".
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