Ha 45 anni, è gravemente obeso, pesa
230 chili, con gravi patologie che lo rendono invalido al 100%,
vive su un'enorme sedia a rotelle ma non può mai lasciare la sua
cella perché la sua mole ostacola ogni spostamento. E' il caso
di un detenuto prima recluso a Rebibbia ed ora trasferito a
Regina Coeli. A Natale scorso quando, a Rebibbia, ha incontrato
il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute e
private della libertà personale, Mauro Palma, gli ha detto:
"Sono un condannato a morte". L'uomo, infatti vive l'angoscia di
vedersi sempre più enorme a causa della sua "inattività forzata"
ed è spesso in preda a crisi di panico per il timore di non
poter ricevere le dovute cure salvavita in caso di emergenza.
Il detenuto, ha scritto nella sua relazione il Garante, Mauro
Palma "sta scontando la pena in una situazione detentiva di
coercizione strutturale e psicologica". Dopo la segnalazione del
Garante l'uomo è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli
dove la sua situazione non è migliorata.
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