Non sarà l'istrionico ma
incontrollabile ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson,
ad animare la scena dei comizi del Partito Conservatore in vista
del voto politico fissato in Gran Bretagna per l'8 giugno. Lo
scrivono il Times e altri media, citando fonti vicine alla
premier e leader Tory, Theresa May.
Secondo le fonti, Boris avrà (come già sta avendo) un ruolo
relativamente marginale nella campagna, al contrario di quanto
avvenne nei mesi che precedettero il referendum sulla Brexit del
23 giugno 2016, quando egli ebbe un ruolo chiave nel portare
alla vittoria il fronte anti Ue. Qualche intervento lo farà, ma
perlopiù continuerà a girare il mondo, tagliano corto le fonti.
La decisione sembra legata alla volontà di May di apparire
ora come leader incontrastata del partito e di cavalcare l'onda
favorevole dei sondaggi senza rischiare 'sorprese'. Di qui la
scelta di privilegiare al suo fianco i fedelissimi, dal ministro
della Brexit, David Davis, a quello del Lavoro, Damian Green, ad
altri.
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