I gruppi italiani della moda sono
molto più piccoli dei francesi, meno redditizi ma molto più
ricchi di liquidità e dal basso indebitamento. E' quanto emerge
dal rapporto sul sistema di R&S Mediobanca, secondo il quale la
liquidità dei primi 15 marchi italiani è salita del 26% a 5,5,
miliardi tra 2011 e 2015 mentre i debiti sono solo il 21% del
patrimonio. Una situazione che li espone a possibili forti
interessi dall'estero, con gruppi particolarmente appetibili, a
partire da Armani con liquidità superiore ai 600 milioni.
Secondo il rapporto sui bilanci aziendali presentato in
concomitanza con l'avvio della settimana moda donna a Milano, a
fine 2015 Armani presentava un'incidenza della liquidità sui
debiti 'monstre' (oltre il 509mila per cento). Ma quasi tutti
mostrano parametri irraggiungibili da altri gruppi industriali
italiani: Max Mara ha un'incidenza di liquidità sui debiti del
785%, seguita da Geox (452%), Tod's (260%), Otb (l'universo
Diesel fondato da Renzo Rosso) al 205% e D&G al 180%.
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