Ci sono passi di avvicinamento tra la
Chiesa di Roma e i Lefebvriani. Lo riferisce lo stesso Superiore
generale della Fraternità San Pio X, mons. Bernard Fellay. Su
una possibile intesa "manca il timbro". Parlando del Papa, che
ha riconosciuto ai Lefebvriani la facoltà di confessare durante
il Giubileo e che ha mantenuto loro questa prerogativa anche
dopo, Fellay dice che l'interesse del Papa è legato al fatto che
guarda ai "reietti", alle "periferie" e "noi siamo dei reietti
dell'apparato ecclesiastico". Ma i conservatori che si rifanno a
mons. Marcel Lefebvre non arretrano dalle loro posizioni e
parlano di una "situazione davvero grave" per la Chiesa sotto il
profilo dottrinale. Tuttavia "non credo che sia necessario -
sottolinea Fellay - aspettare che tutto sia a posto".
"Condizione essenziale" per un'intesa con il Vaticano è che
"restiamo così come siamo". Sul dialogo in corso tra Vaticano e
Lefebvriani è trapelata la possibilità che la Fraternità San Pio
X venga riconosciuta come prelatura personale.
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