"Non serve inviare più soldati
americani in Siria o in Iraq per sconfiggere l'Isis": lo pensa
il ministro uscente della Difesa Usa, Ash Carter, sottolineando
che tale mossa non farebbe altro che aumentare la resistenza nei
confronti degli americani. Carter è invece favorevole a portare
avanti una strategia anti-terrorismo gestita dalle forze locali.
Strategia che invece non trova l'appoggio del futuro presidente
Donald Trump, che l'ha definita 'eccessivamente cauta'. "Se ci
faremo carico della guerra in Iraq e in Siria - ha spiegato il
capo del Pentagono -, almeno nell'immediato, saremmo da soli,
perché non ci sarebbero altri alleati. Ma poi correremmo anche
il rischio che la gente che per ora è contro l'Isis possa farci
resistenza e quindi aumentare il potere del nemico". Il ministro
ha anche sottolineato che la maggior forza degli Usa sono le
forze speciali e una squadra di intelligence all'avanguardia.
Il suo successore, James Mattis, è invece sostenitore di una
campagna accelerata contro l'Isis.
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