I sindacati tornano all'attacco del
del presidente della Popolare di Vicenza, Gianni Mion, dopo "le
destabilizzanti e minacciose dichiarazioni" sugli esuberi
all'interno dell'istituto berico, quantificati in 1.300-1.500.
"Sindacati, dipendenti, soci e clienti sono ancora in attesa di
conoscere l'ennesimo piano industriale. Le affermazioni del
presidente di BPVi sono inaccettabili perché nessuna trattativa
è ancora partita" precisano Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil e
Unisin del gruppo Popolare di Vicenza. "Queste sigle sindacali
faranno barricate per legittima difesa. Attendiamo il Piano
Industriale". Separatamente la Uilca ha detto no a trattamenti
differenziati tra i potenziali esuberi della Vicenza e di Veneto
Banca. "Non saremo carne da macello nell'ambito di una utopica
fusione". Quindi, sulle dichiarazioni di Anselmi, i segretari
nazionali hanno aggiunto: "Non siamo soliti farci prendere in
giro in questo modo. Chiediamo una smentita ufficiale al
presidente Anselmi e all'a.d. Carrus".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA