"Chi parla con tale leggerezza di
esuberi di personale, oltre quelli gestibili con gli strumenti
del contratto, di fatto parlando senza pudore di licenziamenti,
non è degno di essere il presidente della Banca Popolare di
Vicenza con 150 anni di storia. Per salvare la faccia può solo
rassegnare le sue dimissioni al primo cda utile". Lo scrive la
Uilca in una nota, a commento delle dichiarazioni del presidente
della Banca Popolare di Vicenza, Gianni Mion, che ha parlato
della possibilità di 1.500 esuberi.
Rivolgendosi a Mion, la Uilca afferma che "se non é in grado
di affrontare il deserto", come Mion ha definito l'attuale
momento dell'istituto berico, "lasci il timone della Banca ad un
vero banchiere che conosce il nostro mondo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA