"Sull'immigrazione la soluzione non
può che essere europea. Non può venire dalle sole Italia e
Grecia, terre di frontiera, ci vuole solidarietà e cooperazione
da parte delle nazioni. Se la guerra in Siria dovesse chiudersi
bene, la situazione potrebbe migliorare, ma di una cosa siamo
certi: se qualche paese dovesse seguire l'esempio dell'Ungheria,
allora esca subito dall'Europa". A parlare così sono i fratelli
Dardenne, a Roma per presentare La ragazza senza nome, già
passato al Festival di Cannes in concorso e dal 27 ottobre in
sala con la Bim.
Nel film la storia di Jenny Davin (Adèle Haenel), giovane
dottoressa piena di sensi di colpa per non avere aperto la porta
del suo ambulatorio a una ragazza extracomunitaria, trovata di
lì a poco senza vita. Da qui la vicenda difficile e disperata
della dottoressa alla ricerca dell'identità, del nome della
donna.
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