"Non possiamo che essere soddisfatti
di vedere finalmente un disegno di politica industriale, ampio e
organico, che sicuramente contribuirà a cambiare il Paese" e "la
vita di tutti i giorni delle imprese, sostenendone gli
investimenti". Così il presidente dei Giovani di Confindustria,
Marco Gay, parla della legge di bilancio, che "oggi ha tutte le
premesse per chiamarsi 'legge di sviluppo'". Premesse, spiega,
perché oltre al testo "ancora non sappiamo se Bruxelles darà il
via libera e se in Parlamento ci sarà l'assalto alla diligenza".
"Se non cresciamo nel 2017 rischiamo di sforare ogni limite
di deficit o di dover fare, a breve, una manovra correttiva
lacrime e sangue", avverte Gay. "Se sul piano delle spese c'è
una direzione chiara - dice - sul lato delle entrate no, dal
momento che le coperture sono per lo più basate su misure una
tantum, come la rottamazione delle cartelle esattoriali o una
nuova volontary disclosure". "Più che cambiare nome a Equitalia
andrebbe resa equa l'Italia".
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