Tre anni un mese e 10 giorni. E' la
richiesta di condanna fatta dalla procura di Roma per l'ex
sindaco Ignazio Marino, imputato di falso, peculato e truffa in
relazione all'utilizzo della carta di credito del Campidoglio ed
al pagamento di consulenze della sua Onlus "Imagine". L'accusa è
partita da una pena di quattro anni e otto mesi di reclusione
(quattro anni per il caso scontrini, otto mesi per la vicenda
Onlus), ridotta di un terzo per la la scelta del rito,
l'abbreviato, da parte di Marino. Oggetto del processo 56 cene,
per circa 13 mila euro, pagate dall'ex sindaco con la carta di
credito, e la predisposizione di certificati che attestavano
compensi destinati a collaboratori fittizi o inesistenti che
avrebbe procurato alla Onlus un ingiusto profitto di seimila
euro. A giudicare Marino è il gup Pierluigi Balestrieri.
L'avvocatura di Roma Capitale ha chiesto all'ex sindaco, come
risarcimento, Cinquecentomila euro per danno di immagine e altri
centomila euro per danno funzionale.
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