La crisi politica spagnola resta in
stallo: come previsto, il parlamento ha negato il voto di
fiducia al premier designato conservatore Mariano Rajoy, che
pure è solo a 6 voti dalla maggioranza assoluta, e si fa più
vicino lo spettro di una 3/a tornata di elezioni anticipate.
Come previsto i socialisti di Pedro Sanchez hanno tenuto fermo
nel loro proposito di non dare alcun aiuto politico al Partito
popolare (Pp), che nelle elezioni di giugno dopo quelle di
dicembre, ha ottenuto di nuovo una maggioranza relativa, con 137
deputati su 350. Ora Rajoy ha ancora a disposizione il 2/o
tentativo venerdì, quando gli serviranno solo più voti a favore
che contrari e potrebbe cioè chiedere ai socialisti di
astenersi, ma c'è da aspettarsi un'altra fumata nera. Poi, se
non ci sarà un governo entro 2 mesi, re Felipe non avrà altra
scelta che di indire nuove elezioni. A meno che dopo le elezioni
in Galizia e Paese basco (25 settembre) il Psoe si ammorbidisca,
e conceda l'astensione per il bene della Spagna.
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