(ANSA) - ROMA, 21 FEB - ''Bisogna parlare, urlare, perché il
silenzio è l'ossigeno che alimenta il sistema criminale e la
simbiosi con i poteri politici si rafforza''. Lo dice a gran
voce in palcoscenico Sebastiano Lo Monaco, che a 30 anni dalla
prima udienza del Maxi processo a Cosa Nostra (si aprì il 10
febbraio 1986 a Palermo) torna a teatro in ''Per non morire di
mafia'', spettacolo tratto dal libro dell'ex Procuratore
Nazionale Antimafia, oggi Presidente del Senato, Pietro Grasso e
Alberto La Volpe (ed. Sperling e Kupfer).
In scena, al Ghione di Roma dal 23 al 28 febbraio e poi a
Urbino, Savona e Pavia con la regia di Alessio Pizzech, il
monologo di un uomo ''contro'', le riflessioni, gli
interrogativi di un magistrato, amico e collaboratore di
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, a confronto con il volto
più cupo e drammatico della sua terra: quello dei morti
ammazzati, dell'illegalità diffusa, dell'omertà. Di fronte a
lui, i capi di Cosa Nostra, da Riina a Provenzano, nel più
grande processo penale realizzato al mondo.
Lo Monaco nei panni di Pietro Grasso
Sebastiano Lo Monaco torna nei panni magistrato Pietro Grasso
