La crisi economica c'è anche per
l'Isis: il gruppo jihadista ha annunciato di aver dimezzato gli
stipendi per i suoi combattenti dopo la riduzione dei proventi
petroliferi causati dal danneggiamento dei pozzi nell'est della
Siria e della distruzione di una filiale della Banca centrale
dello Stato islamico nel nord dell'Iraq. La stampa britannica ha
pubblicato oggi un documento esclusivo proveniente dal
direttorato delle finanze dell'Isis a Raqqa, roccaforte
jihadista nel nord della Siria. Secondo il testo, datato Safar
1437 secondo il calendario islamico e corrispondente a novembre
e dicembre 2015, si afferma "considerando la situazione
eccezionale in cui si trova lo Stato islamico è stato deciso di
ridurre della metà i salari pagati a tutti i combattenti".
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