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Dopo la sua sconfitta diplomatica presso l'Osa

BOGOTA', 01 settembre 2015, 20:36

Redazione ANSA

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La Colombia potrebbe ricorrere alle Nazioni Unite per affrontare la crisi innescata dalla chiusura della sua frontiera con il Venezuela dalle autorità di Caracas, dopo la sconfitta subita ieri nell'Organizzazione degli Stati Americani (Osa).
    "Stiamo valutando se la questione possa essere discussa dal Consiglio dei Diritti Umani (dell'Onu), io personalmente credo che si debba farlo, anche se nel frattempo ci fosse un incontro bilaterale: si tratta di un'emergenza umanitaria che non può essere lasciata a margine", ha detto la ministro colombiana degli Esteri, Maria Angela Holguin.
    Il Consiglio Permanente dell'Osa, con sede a Washington, ha respinto la richiesta di Bogotà - che voleva convocare un vertice di ministri degli Esteri - con 17 voti a favore, 5 contro, 11 astensioni e un Paese assente.
    La Colombia aveva anche chiesto di discutere la crisi nell'ambito dell'Unione delle Nazioni Sudamericane (Unasud) giovedì prossimo, ma da Quito, sede dell'organismo, si è informato che una riunione è impossibile da convocare prima di martedì prossimo, per cui il governo di Bogotà sembra deciso a lasciare perdere questa possibilità.
    Il governo colombiano denuncia che la chiusura della frontiera decisa da Nicolas Maduro ha innescato una crisi umanitaria, con migliaia di persone che fuggono in questi giorni dal Venezuela, ma Caracas replica che la situazione è stata ingigantita da un complotto dei media internazionali per diffondere "odio e pregiudizio" contro il governo di Maduro.
   
   

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