Usare il flusso di dati privati di ciascuno di noi, resi anonimi per rispetto della privacy, per il bene pubblico. E attivare una 'data control room', utile in situazioni di emergenza come quella che stiamo vivendo per l'epidemia del coronavirus, per studiare i flussi di aggregazione delle persone nelle città o anche la sanità. È questo il parere all'ANSA di Gianni Dominici, direttore del Forum PA, che cita esperimenti che già alcune città italiane stanno portando avanti in questo senso.
"In una situazione come quella che stiamo vivendo sarebbe utile lavorare in una logica di flussi con dati resi anonimi - spiega l'esperto - ci farebbe vedere ad esempio dove in questo momento si vanno ad addensare le persone nelle città, studiare i percorsi e i luoghi di aggregazione. Si potrebbero programmare interventi, provvedimenti informativi, gestire i flussi e organizzarli, prendere precauzioni. La raccolta di dati anonimizzati - aggiunge Dominici - potrebbe essere utile anche nella sanità. Ad esempio, si potrebbe studiare il flusso delle persone che arrivano in un Pronto Soccorso, da dove provengono, i tempi d'attesa".