Vodafone ha trovato delle "vulnerabilità" nei prodotti forniti da Huawei in Italia "che risalgono al 2011 e 2012 e state tutte risolte". Lo conferma il gruppo smentendo però che questo "potrebbe aver dato a Huawei l'accesso non autorizzato alla rete fissa della compagnia in Italia".
Il riferimento, spiega Vodafone è a Telnet, un protocollo comunemente utilizzato da molti fornitori del settore per l'esecuzione di funzioni diagnostiche. "Non abbiamo prove di accessi non autorizzati - sottolinea inoltre Vodafone - Il problema non era altro che un errore nel rimuovere una funzione diagnostica dopo lo sviluppo".
Il problema però, minimizza l'operatore, è stato "identificato da test di sicurezza indipendenti, avviati da Vodafone come parte delle nostre misure di sicurezza di routine".
"Eravamo stati informati delle vulnerabilità riscontrate tra il 2011 ed il 2012 e all'epoca avevamo adottato le dovute misure correttive". Così un portavoce di Huawei spiega come è stato superato il 'baco' trovato nei dispositivi da Vodafone. "La vulnerabilità dei software rappresenta una sfida per l'intero settore", afferma il portavoce. "Come ogni fornitore di Ict - aggiunge - disponiamo di un sistema consolidato di rilevazione e risoluzione dei problemi che, una volta identificati, ci permette di lavorare a stretto contatto con i nostri partner per intraprendere l'azione risolutiva più appropriata".