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Apple Pay sbarca in Italia, l'iPhone è un portafoglio

'Pagamenti sicuri, credenziali non vengono condivise'

ROMA - Addio soldi, carta di credito o bancomat, da oggi anche in Italia si potrà pagare accostando semplicemente l'iPhone ad un Pos. Dopo il lancio del 2014 arriva anche nel nostro paese Apple Pay, il sistema di pagamenti digitali della Mela, che trasforma lo smartphone in conto corrente e portafoglio. Un sistema "sicuro" in cui "le proprie credenziali non vengono condivise" che al momento non ha rivali nel suo genere in Italia, paese di proverbiale pigrizia tecnologica in cui però qualcosa si sta muovendo.

"Gli utenti italiani di Apple potranno utilizzare un modo semplice, sicuro e riservato per pagare nei negozi, nelle app e sul web, impiegando i dispositivi che già amano e portano con sé ogni giorno", spiega all'ANSA Jennifer Bailey, Vice President, Internet Services di Apple Pay. Il sistema è già presente in 15 paesi del mondo ed è usato "da decine di milioni di utenti, con un volume di transazioni cresciuto del 450% negli ultimi di 12 mesi".

Al momento il colosso di Cupertino ha stretto accordi nel nostro paese con Unicredit, Carrefour Bank e l'app Boon (un sistema di carta ricaricabile) ma ne sono "in arrivo altri entro fine anno" che comprendono CartaBCC, ExpendiaSmart, Fineco, Hype, N26 e Widiba. E anche i clienti Banca Mediolanum e American Express potranno "presto" utilizzare Apple Pay. I negozi in cui sarà possibile pagare con Apple Pay sono, tra gli altri, Auchan, Eataly, Ovs, Sephora.

Apple Pay può essere usato con iPhone, Apple Watch e Mac, quindi sia in mobilità sia dalla scrivania di casa. Il sistema di pagamenti digitali sfrutta la tecnologia Nfc e funziona in questo modo: basta appoggiare il dispositivo ad un Pos di quelli già presenti nei negozi predisposti per carte di credito e bancomat 'contactless'.

"Il numero della carta di credito non viene conservato sull'iPhone, ne' sui server Apple ne' condiviso con il commerciante e ogni transazione viene autorizzata con un codice di sicurezza dinamico e univoco che cambia di volta in volta", spiega Jennifer Bailey puntualizzando che le transazioni vengono finalizzate "con il Touch ID", cioè il riconoscimento delle impronte digitali o "con il proprio codice di sicurezza", chiavi di accesso strettamente personali che rendono Apple Pay inutilizzabile da chiunque in caso di perdita del dispositivo.

Nel mondo, spiega Apple, ci sono oltre 3.500 banche che hanno reso disponibile il sistema ai loro clienti. Solo negli Stati Uniti il 90% delle transazioni 'contactless' sono fatte con Apple Pay.

Percentuali lontane dall'Italia dove però qualcosa si sta muovendo sul fronte della moneta 'dematerializzata': secondo il Politecnico di Milano nel 2016 c'è stato un balzo record con oltre 30,4 miliardi di transato, +46% sull'anno precedente. Complessivamente i pagamenti digitali segnano un +9% a quota 190 miliardi, quasi un quarto della spesa delle famiglie italiane. "Siamo contenti di sbarcare in Italia è un grande mercato con partner di rilievo. Gli italiani sono grandi utilizzatori dei prodotti Apple, è un servizio che apprezzeranno", conclude Jennifer Bailey.

 

 

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