Montano le accuse in Gran Bretagna contro il cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, titolare della politica economica nel governo di David Cameron, per l'accordo fiscale chiuso con Google: 130 milioni di sterline in tutto, attraverso i quali il gigante Usa si e' visto 'condonare' tasse non pagate per quasi 4 miliardi, secondo la stampa.
I giornali cavalcano la polemica, scatenata dalle opposizioni - Labour in testa - ma anche da esponenti dello stesso Partito Conservatore di Cameron e Osborne. Il premier e' stato costretto a intervenire attraverso un portavoce per far fronte alle pressioni. E, sottolinea il Financial Times, si e' ben guardato dal definire l'intesa "un grande successo", come sbandierato pochi giorni prima dal cancelliere dello Scacchiere.
Per Downing Street, si e' trattato viceversa solo di "un primo passo". Ma anche in questi termini, la cosa convince poco. Certi commentatori parlano di "regalo" o "presa in giro", imputando a Osborne d'esser stato fin troppo condiscendente verso il colosso del web. E il Times scrive che la Francia si prepara a strappare una cifra tripla, pur essendo per Google un mercato meno lucroso rispetto al Regno Unito.
Quei 130 milioni appaiono "ridicoli" pure ad alcuni deputati Tory come al sindaco di Londra, Boris Johnson. Mentre dal fronte laburista, il cancelliere-ombra, John McDonnell, ironizza su Osborne e lo attende al varco ai Comuni: dove un'audizione di fuoco sulla transazione - imbarazzante per quanto legale a quanto se ne sa - e' gia' stata convocata.