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Parig: Usa, chiesto incontro big hi-tech

Sul tavolo il nodo irrisolto delle comunicazioni cifrate

(ANSA) - ROMA, 20 NOV - Sulla scia degli attentati di Parigi, funzionari della Casa Bianca e del Congresso Usa avrebbero chiesto nuovi incontri ai dirigenti della Silicon Valley in merito al nodo irrisolto degli strumenti di comunicazione cifrata. Lo riferisce il Wall Street Journal. Da Apple a Google, la posizione dei big dell'hi-tech, che dopo l'esplosione del Datagate hanno reso dispositivi e software a prova d'intercettazione, non sembra però cambiata. L'Information Technology Industry Council, che riunisce le aziende del settore, ieri sera ha ribadito che "indebolire la sicurezza per far progredire la sicurezza non ha alcun senso".
    "La crittografia è uno strumento di sicurezza cui ci affidiamo ogni giorno per impedire ai criminali di prosciugare i nostri conti bancari, per evitare che hacker prendano il controllo delle nostre auto dei nostri aerei, per preservare la nostra sicurezza", si legge in una nota del Council.
    Gli attacchi dell'Isis alla capitale francese sono entrati in una disputa tra Washington e la Silicon Valley che va avanti da un anno e mezzo, e cioè da quanto Apple e Google hanno rilasciato nuovi software per smartphone che le stesse compagnie non possono penetrare, nemmeno di fronte a un ordine del tribunale. Una scelta motivata con il fatto che lasciare una porta aperta per gli investigatori significherebbe anche metterla a disposizione degli hacker. Il mese scorso il presidente Usa Barack Obama ha fatto un passo indietro sulla possibilità di imporre per legge un accesso straordinario ai dispositivi in caso di criminali e terroristi. (ANSA).
   

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