(ANSA) - ROMA, 18 NOV - Ben vengano i quasi 6mila account
Twitter dell'Isis bloccati da Anonymous, ma la cyber-guerra
richiede un piano più ampio con la cooperazione di forze
dell'ordine e fornitori di internet. Lo dice all'ANSA Raoul
Chiesa, tra i massimi esperti internazionali di sicurezza
informatica, confermando che Anonymous sta lavorando con un
software - Geosec - che vanta un contributo forte italiano e che
fa da "aspirapolvere" degli account pro Isis.
La lotta del collettivo di hacker Anonymous all'Isis funziona
così. Geosec, spiega Chiesa, è un software "che 'spazzola e
filtra' i vari post" di account social o mail "per poi avere una
base dati più solida" su cui lavorare sopra e fare correlazioni.
Così Anonymous individua gli account pro Isis, "li forza, ne
ruba le password, le cambia e quindi di fatto li blocca". Ma
"non c'è alcun dialogo con le autorità", sottolinea Chiesa, del
resto la forzatura degli account ("hijacking", in gergo) "è
reato". È vero anche, sottolinea, che dal momento che i
terroristi dell'Isis per ora sfruttano il web soprattutto per
"fare propaganda, proselitismo e pianificazione" sicuramente i
blocchi di Anonymous "vanno a tagliare una fetta del dialogo
online". Ma non basta. Per Chiesa occorre fare un passo in
avanti, ovvero coinvolgere forze dell'ordine e Internet service
provider per risalire ai luoghi e alle persone reali delle
utenze internet collegate agli account pro Isis. Quanto ai
metodi di comunicazione fra jihadisti, aggiunge, "le chat dei
videogiochi" sono un metodo già datato. "La nuova frontiera sono
le applicazioni gratuite di comunicazione cifrata". (ANSA).