L'esperimento di Google come operatore mobile virtuale potrebbe arrivare negli Usa entro fine marzo ma non per tutti: sarà disponibile solo per coloro che hanno un Google-phone, ovvero l'ultimo Nexus 6 fabbricato da Motorola Mobility. L'indiscrezione arriva dal Wall Street Journal e aggiunge qualche dettaglio in più rispetto alle intenzioni annunciate lunedì dal vicepresidente di Big G, Sundar Pichai, al Mobile World Congress.
Durante il suo intervento alla fiera di Barcellona, Pichai aveva rivelato che Google è al lavoro con i suoi partner per diventare operatore mobile virtuale (Mvno) - un soggetto che appoggiandosi a infrastrutture di rete esistenti offre suoi piani tariffari agli utenti - e che il servizio sarebbe partito come esperimento nei prossimi mesi negli Usa (dove Big G ha all'attivo un progetto per la fibra ottica).
Citando fonti vicine all'operazione, il Wsj scrive che il servizio - che unirà l'utilizzo di reti WiFi e cellulari - potrebbe arrivare entro fine marzo e sarà disponibile solo su Nexus 6, progettato da Google e realizzato da Motorola Mobility, ex unità di proprietà di Mountain View ora in mano ai cinesi di Lenovo. Partner di Google per le reti sarebbero T-Mobile e Sprint.
La scelta del colosso di limitare il servizio ai possessori di un Nexus deriverebbe dal fatto che per funzionare su un Mvno le parti hardware e software del telefono devono essere in simbiosi, mentre altri produttori spesso modificano il sistema Android. Inoltre lo stesso Pichai lunedì aveva sottolineato che Google non intende lanciare questo servizio su vasta scala.