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Italiani usano telefono privato a lavoro

Così si diventa 'lavoratori hacker', a rischio sicurezza dati

(ANSA) - ROMA, 26 GIU - Quasi la metà degli italiani usa il proprio smartphone privato per questioni di lavoro, viceversa quasi un terzo usa il telefono aziendale anche per questioni personali. Abitudine che porta a diventare 'lavoratori hacker' e che mette a rischio la sicurezza dei dati. E' quanto emerge da una ricerca realizzata da OnePoll per conto di Samsung secondo la quale gli italiani sono primi in Europa per la sovrapposizione di sfera privata e lavorativa, anche nella gestione dei dispositivi mobili.
    L'indagine, condotta su un campione significativo di 4.500 persone in 7 Paesi europei (Italia, Gran Bretagna, Germania, Francia, Spagna, Belgio e Olanda), evidenzia che 9 italiani su 10 sovrappongono costantemente sfera privata e lavorativa.
    Abitudine legata anche all'utilizzo dei dispositivi mobili, usati dai cosiddetti ''lavoratori hacker'' indipendentemente da specifiche policy aziendali e sollevando rischi sul piano della sicurezza informatica. La metà degli italiani (49%) utilizza il proprio smartphone personale anche a scopo lavorativo, mentre il 32% usa, al contrario, lo smartphone del lavoro anche nella vita privata. Gli italiani hanno in media 11 applicazioni del tutto personali - come Facebook o Whatsapp - sui propri smartphone di lavoro e nove app tipicamente professionali - come Microsoft Outlook - sugli smartphone personali.
    I ''lavoratori hacker'', sottolinea la società di ricerca, sono coloro che, forti di una certa dimestichezza tecnologica, utilizzano a scopo lavorativo lo strumento che preferiscono senza tenere conto delle restrizioni aziendali. Rientra nella categoria quasi la metà (46%) dei ''Millennials'', di età compresa tra i 18 e i 34 anni.(ANSA).
   

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