(ANSA) - ROMA, 29 GEN - Nuove grane per Intel legate al caso
delle vulnerabilità dei processori rese note a inizio gennaio:
la compagnia avrebbe avvisato delle criticità informatiche la
Cina prima del governo degli Stati Uniti. Lo rivela oggi il Wall
Street Journal in prima pagina.
Secondo alcune fonti sentite dal Wsj, Intel condivise
inizialmente alcuni dettagli delle falle Meltdown e Spectre
(quest'ultima riguarda anche i chip di Amd e Arm), con alcune
compagnie partner cinesi, tra cui Lenovo e Alibaba, lasciando
fuori dalle comunicazioni il governo americano. Una decisione
che desta preoccupazioni sulla possibilità che Pechino possa
aver messo le mani sulle vulnerabilità prima che fossero svelate
pubblicamente. Scoperte da un gruppo di ricercatori indipendenti
e rese note i primi di gennaio, Meltdown e Spectre in teoria
possono consentire a cybercriminali di ottenere importanti
informazioni degli utenti sfruttando la velocità di calcolo dei
processori. In passato hacker legati a Pechino hanno sfruttato
vulnerabilità di software per avere vantaggi su obiettivi
precisi o espandere la sorveglianza informatica. Ed è "quasi
certo", afferma Jake Williams, della compagnia di sicurezza
Rendition Infosec ed ex della Nsa, che Pechino fosse a
conoscenza delle comunicazioni tra Intel e i suoi partner
tecnologici cinesi. Al momento comunque non ci sono prove che
tali informazioni siano state sfruttate in modo improprio.
Interpellato dal Journal, un portavoce di Intel non ha voluto
specificare le compagnie con cui ha condiviso le informazioni
prima dell'annuncio pubblico e ha spiegato che la compagnia non
è stata in grado di avvisare tutti i soggetti che aveva
pianificato, compreso il governo Usa, perché la notizia delle
falle è trapelata prima del previsto.(ANSA).